Ordine
del giorno approvato all'unanimità dal Comitato provinciale
dell'ANPI di Roma nella riunione del 2 ottobre 2024
Stiamo
cadendo nel baratro di una nuova guerra mondiale. Una guerra sempre
più vasta, sempre più presente e pervasiva, si estende ormai al di
là dei fronti d'Europa e del Medio Oriente dove ormai il conto delle
vittime si fa sempre più atrocemente difficile.
L’ONU,
nonostante gli sforzi e l’impegno del Presidente Gutierrez, rimane
inascoltata a causa dell’inaccettabile veto degli USA riguardo la
questione mediorientale.
Quello
che chiamiamo Occidente è una porzione minoritaria del mondo, spesso
priva di memoria, dimentica dei valori, princìpi e ideali di pace,
libertà, giustizia e uguaglianza sociale, raggiunti dopo aver
combattuto e vinto il nazifascismo, loro negazione.
Il
nazifascismo si riaffaccia in modo sempre più evidente e protervo,
attecchisce e si afferma nel cuore della vecchia Europa, in Paesi
dell'America Latina e forse, in una maniera specifica, negli USA,
dopo una parentesi malamente governata. Si avvale del nazionalismo di
estrema destra, del populismo, della paura alimentata ad arte, per
sviare rabbia ed odio, senso di fallimento ed impotenza causati da
politiche economiche e sociali volte ad arricchire sempre più una
minoranza di potenti ed impoverire la stragrande maggioranza delle
popolazioni mondiali. Si fomentano odi e si arricchisce l'economia di
guerra, le produzioni e vendite di armi, si negano i diritti sociali
ed economici e si respingono i migranti, condannandoli a indicibili
sofferenze e morte, e quelli che scampano sono costretti alla
schiavitù nei campi e nei lavori più infimi, ma si incrementa il
numero di poveri e nuovi poveri, anche tra chi ha un lavoro. L’Unione
Europea, assumendo il piano lanciato da Mario Draghi si pone con
evidenza su questa linea.
Questa
situazione è cominciata anni fa, e vi hanno contribuito, chi più e
chi meno, tutti i governi che si sono succeduti.
L'attuale
governo italiano, il primo nella storia del nostro Paese e d'Europa
che ha un presidente del Consiglio direttamente erede del
neofascismo, nell'incapacità e la non volontà di affrontare i
problemi drammatici della popolazione, vive in un perenne scambio
corporativo col proprio elettorato e tra i partiti di governo con
leggi fatte per spartirsi il consenso, senza una visione e
progettazione di un futuro accettabile. E così la legge
sull'autonomia differenziata, e il decreto sicurezza, il premierato,
il ponte sullo Stretto, per fare alcuni esempi.
Contro
l'autonomia differenziata grande è stato il nostro impegno e quello
di tante associazioni, partiti e sindacati, e grande è stato il
risultato, ma si tratta comunque di un primo passo, e bisognerà
ancora lavorare per portare più della metà degli/delle
elettori/trici a votare contro tale legge.
Contro
il decreto sicurezza abbiamo appena iniziato a mobilitarci e sarà il
nostro impegno prossimo più continuo e assillante protestare contro
ogni divieto al diritto a manifestare, costituzionalmente
riconosciuto, indipendentemente dalle nostre adesioni. La negazione
delle piazze per il prossimo 5 ottobre potrebbe essere un pericoloso
precedente.
Come
ANPI ci impegniamo a sostenere ogni azione che contrasti i limiti ai
diritti fondamentali della libertà di pensiero, di manifestazione e
di sciopero.
Il
comunicato della Segreteria Nazionale ANPI di questa mattina indica
un percorso chiaro che come Comitato Provinciale ci impegniamo a
promuovere e percorrere.
In
tal senso invitiamo le sezioni territoriali ed aziendali a
mobilitarsi per costruire iniziative contro la guerra, per
l'immediato cessate il fuoco in Medio Oriente, per l'apertura del
valico di Rafah che permetterebbe l'ingresso a Gaza degli aiuti
umanitari e per il blocco delle forniture militari ad Israele.
Associazione
Nazionale Partigiani d'Italia - Comitato Provinciale di Roma