Lina Fibbi ci ha lasciati. Il Comitato Provinciale dell'ANPI di Roma esprime il più grande cordoglio.
Figura più che significativa dell'antifascismo e della democrazia italiana, Lina Fibbi appartiene a quel gruppo di donne che hanno impresso un'impronta indelebile nella storia del nostro Paese. Figlia di un calzolaio socialista fuoriuscito sotto il fascismo, operaia tessile nella regione del Rodano, comincia l'attività politica a 15 anni iscrivendosi alla federazione giovanile comunista francese a 17 anni era già dirigente dell'Unione delle ragazze francesi nella regione del Rodano.
Reclusa nel 1940 in un campo d’internamento in Francia, torna in Italia e viene arrestata rimanendo in carcere per 6 mesi.
Partecipa alla Resistenza nel servizio clandestino della direzione del PCI dell’Interno e poi a Milano nel Comando generale delle brigate Garibaldi. Qui si occupa dei Gruppi di difesa della donna ma si occupa anche dei collegamenti e di delicate missioni per conto del Comando delle Garibaldi. Fu lei che con un viaggio avventuroso recapitò l’ordine d’insurrezione del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia al CLN dell’Emilia.
Finita la guerra assolve svariati compiti di direzione politica e sindacale: tra l'altro è per molti anni segretaria della Federazione degli operai tessili della CGIL e deputata del Pci nella quarta e nella quinta legislatura (1963-1972).
Lina Fibbi verrà ricordata martedì 23 alle ore 11 presso il cimitero acattolico in Via Caio Cestio 6 a Roma (Testaccio).
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