Il 22 agosto 2013 moriva a 101 anni Giovanna Marturano.
di Luciana Romoli
Nella sua lunga vita c'è tutta la storia d'Italia: le guerre, il fascismo, la marcia su Roma, le leggi razziali e le persecuzioni, il carcere per i fratelli e la madre al confino di Ventotene, dove Giovanna ha sposato Pietro Grifone. Hanno avuto due figli, tre nipoti e due pronipoti.
Giovanna ha preso parte alla Resistenza romana dando vita ai "Gruppi di Iniziativa Femminile" che unirono le donne militanti dei partiti democratici e le antifasciste di ogni ceto. Ha ricevuto la medaglia di bronzo al valore militare per la guerra di Liberazione e dal Presidente della Repubblica è stata nominata "Cavaliere di Gran Croce". Le onorificenze non hanno mutato il suo carattere, diceva: "Accetto le onorificenze come un riconoscimento a tutte le donne che hanno preso parte alla Resistenza, senza la loro partecipazione alla lotta partigiana il Movimento di Liberazione non avrebbe avuto l'ampio consenso che ha portato alla conquista della Costituzione Repubblicana".
Non ha mai cessato di battersi per gli ideali della sinistra: Libertà, Giustizia, Uguaglianza e Solidarietà.
Negli ultimi venti anni ho vissuto con Lei l'esaltante esperienza di portare la nostra "Testimonianza" nelle Scuole di ogni ordine e grado, incontrando in tutta l'Italia, specialmente nella sua Sardegna, ragazze e giovani che la chiamavano "Nonna Piccola" perché, nonostante la sua bassa statura, era energica e trascinatrice, così da far prendere coscienza alle nuove generazioni, combattendo l'indifferenza e superando l'avversione alla politica.
Ha ricevuto centinaia di lettere, alle quali ha sempre risposto, da studentesse, studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e genitori; ogni anno veniva richiamata perché era molto convincente e commovente. L’esempio di "Nonna Piccola" è una preziosa eredità per chi l’ha conosciuta.
Ha lasciato detto: "Alla mia età non posso fare grandi cose, ma continuerò a lottare, perché la vita è lotta e io la voglio vivere fino alla fine, partecipando insieme agli altri e non come spettatrice in attesa della morte. Per me ogni giorno che passa è un prezioso regalo che non voglio sprecare perché la Vita è bella a qualunque età, finché si ha qualcosa da conquistare e si contribuisce a migliorare le condizioni dell'Umanità".
L'ultimo pensiero, il giorno prima della sua scomparsa, è stato di tornare alla Scuola Media San Benedetto di Centocelle, dove era attesa.
Chi vuol conoscere meglio la vita di Giovanna Marturano guardi il film documentario "La Bimba dal pugno chiuso" e legga il suo libro "Memorie di una famiglia comune".
Luciana Luce Romoli, staffetta partigiana