La Capitale partigiana: Roma Medaglia d’Oro
È ufficiale: il riconoscimento attribuito alla Città eterna perché “diede inizio alla Resistenza e alla guerra di Liberazione nazionale nella sua missione storica e politica di Capitale d’Italia”
Roma è stata decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare “perché La Città eterna, già centro e anima delle speranze italiane nel breve e straordinario tempo della Seconda repubblica romana, per 271 giorni contrastò l’occupazione di un nemico sanguinario e oppressore con sofferenze durissime. Più volte Roma nella sua millenaria esistenza aveva subito l’oltraggio dell’invasore, ma mai come in quei giorni il suo popolo diede prova di unità, coraggio, determinazione. Nella strenua resistenza di civili e militari a Porta San Paolo, nei tragici rastrellamenti degli ebrei e del Quadraro, nel martirio delle Fosse Ardeatine e di Forte Bravetta, nelle temerarie azioni di guerriglia partigiana, nella stoica sopportazione delle più atroci torture nelle carceri di via Tasso e delle più indiscriminate esecuzioni, nelle gravissime distruzioni subite, i partigiani, i patrioti e la popolazione tutta riscattarono l’Italia dalla dittatura fascista e dalla occupazione nazista. Fiero esempio di eroismo per tutte le città e i borghi occupati, Roma diede inizio alla Resistenza e alla guerra di Liberazione nazionale nella sua missione storica e politica di Capitale d’Italia. 9 settembre 1943 – 4 giugno 1944”.
È questa la motivazione ufficiale che si legge sul sito della Presidenza della Repubblica (https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/351302).
Il conferimento è avvenuto il 16 luglio, dopo un lunghissimo lavoro istruttorio di un apposito comitato formato da rappresentanti delle varie Armi e delle associazioni partigiane, fra cui l’Anpi.
Con tale decorazione si completa il palmarès di una Capitale che ha fatto la storia del Paese ed ha contribuito alla Resistenza e alla Liberazione con un altissimo tributo di sangue.
È la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare attribuita alla città. La prima (decreto del 7 febbraio 1949) riguardava il “glorioso meriggio del Risorgimento nazionale” – si legge fra l’altro nella motivazione – quando “la migliore gioventù italiana correva a morire sugli spalti di Roma repubblicana, ispirata dall’infaticabile apostolo dell’Unità Giuseppe Mazzini e guidata dall’eroe nazionale Giuseppe Garibaldi”.
Il riconoscimento attribuito alla Città eterna assume oggi uno speciale significato, perché “i partigiani, i patrioti e la popolazione tutta riscattarono l’Italia dalla dittatura fascista e dalla occupazione nazista”. Un riscatto quanto mai attuale, contro ogni tentativo esplicito o sotterraneo di tornare a ideologie, metodi, linguaggi, leggi che richiamino a quel tempo perduto, di dolore, di sofferenze, di povertà, di discriminazione.
Roma era ed è antifascista. L’Italia era ed è antifascista.