Il coordinamento regionale dell’ANPI del Lazio ha appreso che nella giornata del 1 dicembre, alla fine della bellissima manifestazione “1 di noi” alcuni manifestanti della CGIL sono stati oggetto di intimidazioni, strattonamenti e velate minacce da parte di alcuni componenti della polizia a Piazza Venezia, di fronte all’Altare della Patria. I poliziotti hanno preteso che le bandiere che i manifestanti portavano con sé, chi nell’asta sventolando, chi arrotolata e chi al collo, fossero tolte dalla vista e “levate di mezzo”.
Tali accadimenti sono gravi in quanto:
a) I manifestanti stavano tornando ai pullman e non erano in alcun modo turbamento per l’ordine pubblico;
b) La CGIL, Confederazione Generale Italiana del Lavoro è il più antico sindacato italiano. Costituito con il Patto di Roma nel 1944, fu la continuazione della Confederazione Generale del Lavoro nata nel 1906 e sciolta durante la dittatura fascista. La democrazia italiana deve moltissimo al sindacato in generale e alla CGIL in particolare e quindi le sue bandiere non potevano certo essere fuori luogo davanti all’altare della Patria, alla tomba del Milite Ignoto od ovunque in ogni angolo del Paese.
Per questi motivi esprime la totale solidarietà alla CGIL, ai pensionati, ai lavoratori e ai sindacalisti fatti oggetto di tali “attenzioni” da parte di coloro che dovrebbero tutelare i principi di libertà sanciti dalla Costituzione grazie anche e soprattutto alle lotte che combatterono i lavoratori e i sindacalisti stessi.
Si confida che all’interno delle forze dell’ordine la Costituzione, i valori e i principi da essa sanciti, vengano promossi e ne sia preteso il rispetto e la difesa.
Fabrizio De Sanctis coordinatore regionale ANPI Lazio