Il comitato provinciale di Roma dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), la sezione di Roma dell’ANED (Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti) e la sezione di Roma e del Lazio della FIAP (Federazione Italiana Associazioni Partigiane) esprimono sdegno e preoccupazione per la gestione delle problematiche del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto da parte delle Istituzioni e delle autorità.
Secondo il dettato della Costituzione qualsiasi decisione politica ed economica deve prima di tutto rispettare la vita, i diritti fondamentali e la dignità delle persone. La decisione politica di chiudere il centro per presunte convenienze economiche non giustifica l’intervento in forze di esercito e polizia con preavviso di pochissime ore e la deportazione coatta e improvvisa verso mete sconosciute di uomini, donne e bambini che oltretutto avevano iniziato un fecondo percorso di integrazione (lavorativo, scolastico e culturale) nella struttura.
Molti di loro, in virtù del c.d. “decreto sicurezza” non avranno un posto dove andare e si trasformeranno in clandestini senza futuro e senza diritti, in balia dell’ignoto.
Le manifestazioni spontanee di solidarietà portate ai rifugiati da parte delle cittadine e cittadini, delle Istituzioni, associazioni e organizzazioni religiose locali, oltre che dimostrative del livello di integrazione raggiunto, dimostrano anche che c’è un Paese diverso da quello razzista e intollerante che accarezzano e titillano alcune forze politiche nel tentativo di accrescere il proprio consenso elettorale sulla pelle dei più deboli.