I cittadini, le istituzioni democratiche e l'Anpi non possono sopportare
ancora una volta le pagliacciate dei nostalgici fascisti.
La manifestazione del 24 novembre a Roma del Blocco Studentesco e di Casa
Pound Italia costituisce un atto gravissimo di sfida alla democrazia da parte
di movimenti che, nella simbologia, nei nomi (radiobandieranera, fascisti del
terzo millennio) e nella cultura si richiamano a un’ideologia, il fascismo,
portatrice di lutti, di dittatura e di persecuzione degli oppositori e degli
ebrei e di ogni altra minoranza. Un’ideologia sconfitta per fortuna dalla
storia e illegale in base all’attuale ordinamento costituzionale. Casapund,
soprattutto nella capitale ma non solo, si è resa troppo spesso protagonista di
episodi di intolleranza politica e violenze.
L’Anpi di Roma ritiene urgente che intervengano il questore, il prefetto e
il ministro dell’Interno Cancellieri per vietare una manifestazione
provocatoria, che rappresenta un insulto verso una città medaglia d’oro della
Resistenza come Roma da parte di un movimento estremista come Casa Pound, che
mira a presentarsi alle elezioni e raccogliere nelle urne le peggiori pulsioni
della destra estrema, violenta, razzista, antisemita ed antieuropea.
Sono anni che l'Anpi di Roma svolge un ruolo fondamentale nelle scuole,
con incontri, dibattiti, testimonianze sulla Resistenza, sulla Costituzione,
sulla legalità e la democrazia, con visite in luoghi come le Fosse Ardeatine e
il Museo Storico della Liberazine di via Tasso, proponendo quei valori di chi
ha combattuto per liberare il paese dalle più terribili violenze e ingiustizie,
contribuendo a costruire la società in cui viviamo. Un esempio dunque ben
diverso dalle incursioni fasciste di Casapound e Blocco Studentesco nei licei
con fumogeni e volti coperti minacciando studenti e docenti. Le azioni di
questi gruppi non sono ragazzate futuriste o dannunziane, come amano
difenderle, ma reati forieri di odio e disvalori che tutta la società deve
riconoscere e condannare prima che si sedimentino come libero arbitrio.
Condividiamo la preoccupazione e l’appello delle forze democratiche e antifasciste
– conclude la nota dell’Anpi – e riteniamo che la Repubblica Italiana nata
dalle lotte, dal sangue e dal sacrificio dei partigiani, dei deportati
politici, dei militari e degli Imi, gli internati militari nei lager, non
meriti tale sfregio alla Memoria e che bisogna essere tutti uniti e lavorare
assieme nelle scuole e nella società per l'affermazione della verità storica,
per la libertà e per una cultura di pace, antifascista e democratica.
Roma, 22 novembre 2012