DOMENICA 2 FEBBRAIO 2020 ORE 19,00 - SALLY BROWN PUB - VIA DEGLI ETRUSCHI, SAN LORENZO, ROMA.
Il film è la cronaca della lunga occupazione della tipografia romana Apollon durata oltre un anno, sul finire degli anni '60, ed è interpretato dagli stessi giovani operai della fabbrica, con la voce narrante di Gian Maria Volontè. Una testimonianza di lotta e fratellanza umana che attraverso numerose proiezioni in giro per l'Italia, grazie al sostegno della comunità dei cineasti ed intellettuali italiani, cominciando da Cesare Zavattini, portò agli operai dell'Apollon 60 milioni di lire raccolti in segno di solidarietà dai lavoratori italiani.
Il film nasce dalla collaborazione tra un gruppo di cineasti, coordinato da Ugo Gregoretti, e gli operai che occupano l'industria tipografica Apollon, sita sulla via Tiburtina a Roma. In forma di docu-fiction, il film ricostruisce le vicende della lunga occupazione della fabbrica, iniziata il 4 giugno 1967 e terminata nel dicembre 1968. Gli operai interpretano se stessi e vari altri ruoli (la polizia, i crumiri etc.), ma sono anche coautori del film, che non è una semplice cronaca degli avvenimenti, ma una lettura analitica della realtà della fabbrica, la storia della conquista di strumenti di lotta e democrazia, con l'indicazione di strategie di attacco al potere padronale. La storia, infatti, con un procedimento di ricostruzione narrativa, parte da molto prima, dal 1960, rievocando i primi scioperi operai, la lotta contro il padrone paternalista, la creazione di una cooperativa di consumo interna.
La voce narrante di Gian Maria Volonté dà continuità al racconto e commenta i fatti.
Il film ottenne il nulla osta dal Ministero nel 1969, con il divieto della visione per i minori di 14 anni.
Presentato al Festival internazionale del documentario e del cortometraggio di Lipsia 1969.
Il film è stato restaurato in digitale, a cura di Guido Albonetti, nel 2002