Ordine del giorno del Direttivo del Comitato Provinciale dell'ANPI di Roma dell’8 maggio 2020 approvato a maggioranza con un astenuto e un voto contrario.
Valutiamo con grande preoccupazione la nuova fase, di riapertura, fatta su pressione dei poteri economici, Confindustria in testa, al seguito della grande industria europea, tedesca notoriamente. Una riapertura che temiamo affrettata, con precauzioni sanitarie spesso insufficienti. Una ripresa del diffondersi della pandemia comporterà infatti un ulteriore aggravamento della già gravissima crisi economica. Questa crisi economica potrà essere affrontata solo con l'integrale applicazione dei principi fondamentali e dei diritti sanciti dalla Costituzione, conquistati dalla Resistenza e dalla Lotta di Liberazione dal nazifascismo. Questo significa non lasciare indietro, abbandonata a se stessa, nessuna persona, nell'applicazione del dovere istituzionale di solidarietà della Repubblica, del diritto al lavoro e della salute nell'eguaglianza, senza distinzioni di sorta. Altrimenti i rischi di degenerazione della nostra società sono dietro l'angolo, basta guardare ad es. all'involuzione autoritaria e antidemocratica dell'Ungheria di questi giorni, realizzatasi senza alcuna protesta ufficiale dell'Unione Europea.
Nessuno potrà salvarsi dal solo, non potranno farlo neanche la Germania o l'Olanda, come non potrà farlo neanche la stessa Unione europea in quanto tale se continuerà ad essere regolata unicamente dai vincoli finanziari di bilancio, la cui rigorosità ed intangibilità è stata di recente rilanciata dalla corte costituzionale tedesca, mentre riteniamo positive tutte le misure che sono state finora prese di superamento dei vincoli del passato, anche se ancora largamente insufficienti a disegnare un'Europa quale quella voluta dai resistenti.
Bisogna oggi prestare la massima attenzione alle condizioni dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, la cui rabbia sta esplodendo per la perdita del lavoro, per la mancanza di reddito, per il mancato pagamento della cassa integrazione. Bisogna porre rimedio alla condizione delle donne e dei giovani, prime vittime della riduzione del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Non lasciare indietro nessuno significa regolarizzare tutti gli immigrati nella dignità sociale e della persona umana prescritta dalla Costituzione, tra essi 600mila persone rese invisibili per legge perché prive di permessi di soggiorno. Permettere al mercantile Marina, che il 3 maggio ha recuperato 78 naufraghi a 30 miglia da Lampedusa, di poter attraccare in un porto italiano.
Esplode la rabbia dei lavoratori per la mancanza di reddito e di cassa integrazione, il direttivo da mandato alla presidenza di organizzare iniziative sul lavoro. Organizzare altresì inziative sui fondamentali temi della sanità e dell'istruzione pubbliche, della loro tutela e del loro rafforzamento come fondamentale per la nostra società. Organizzare infine iniziative sulla criminalità organizzata.
Dà inoltre mandato all'organizzazione di una riunione cittadina su Ostia, contro l'occupazione neofascista, partecipando alla campagna social e anche prevedendo se necessario una manifestazione.
Sul 4 giugno ci organizzeremo come per il 25 aprile su tutte le lapidi e luoghi simbolici della Resistenza romana, in omaggio a tutti coloro che hanno preso parte alla Lotta di Liberazione dal nazifascismo. Cercando di organizzare anche diverse iniziative sui diversi media.
Sul tesseramento e sulle nuove sezioni, incoraggiare e contattare tutti è il primo passo.
Il Direttivo autorizza la fondazione delle sezioni della Casa della Memoria intitolandola al comandante Massimo Rendina e della sezione di Palestrina.
Delega la presidenza per l'organizzazione delle assemblee fondative, già autorizzate dal direttivo, di Garbatella-Ostiense -San Paolo; M.Mieli; Cgil Buonarroti; Allumiere; Anguillara Sabazia; Guidona Montecelio.
Portare a conclusione le richieste di adesione per la costituzione delle sezioni di Trionfale e di Ardea.
Continuare lavoro su Tolfa; Torrita T.; Zagarolo; Atac; Montecompatri; Trevignano; Campagnano; Castel M.; Rio Freddo; FS; Casal de Pazzi.