17 aprile 1944: operazione Walfisch - il rastrellamento del Quadraro. Diretta facebook della Sezione ANPI "Nido di Vespe" e Cinecittà Bene Comune
17 aprile 1944: operazione Walfisch - il rastrellamento del Quadraro
“Il rastrellamento del Quadraro fu il più imponente di quelli che Roma subì; non rientrò però nel quadro previsto dalle Forze Armate per procacciarsi mano d’opera. Fu un’operazione diretta della polizia responsabile della sicurezza di Roma, la quale vedeva nel Quadraro il rifugio di tutti gli elementi contrari, degli informatori, dei partigiani, dei comunisti, di tutti coloro che essa combatteva. Il comando della città era dell’opinione, più volte manifestata, che quando qualcuno non riusciva a trovare rifugio o accoglienza in conventi o al Vaticano, si infilava al Quadraro, dove spariva. Voleva finirla una buona volta con quel <<nido di vespe>>”.
Queste sono le parole dell’allora console generale tedesco a Roma Friedrich Eitel Moellhausen. Il sanatorio “Ramazzini” al Quadraro adibito a rifugio di partigiani, renitenti alla leva e perseguitati; le lunghe grotte sotterranee che collegavano i vari quartieri della zona divenute basi logistiche delle formazioni armate e loro depositi di armi; le continue azioni armate e di sabotaggio in tutto il territorio dell’VIII zona (Quadraro, Torpignattara, Centocelle, Quaricciolo, Borgata Gordiani e Pigneto) sono i motivi alla base della cosiddetta “Operazione Balena“, un’azione funzionale al ripristino del controllo nazi-fascista sul territorio, specie in rapporto all’accessibilità delle vie che collegavano Roma con il fronte sud del conflitto bellico. Il rastrellamento del Quadraro determinò dapprima la cattura di circa 2.000 uomini compresi tra i 15 e i 55 anni e poi la deportazione di 947 persone.
Queste sono le parole dell’allora console generale tedesco a Roma Friedrich Eitel Moellhausen. Il sanatorio “Ramazzini” al Quadraro adibito a rifugio di partigiani, renitenti alla leva e perseguitati; le lunghe grotte sotterranee che collegavano i vari quartieri della zona divenute basi logistiche delle formazioni armate e loro depositi di armi; le continue azioni armate e di sabotaggio in tutto il territorio dell’VIII zona (Quadraro, Torpignattara, Centocelle, Quaricciolo, Borgata Gordiani e Pigneto) sono i motivi alla base della cosiddetta “Operazione Balena“, un’azione funzionale al ripristino del controllo nazi-fascista sul territorio, specie in rapporto all’accessibilità delle vie che collegavano Roma con il fronte sud del conflitto bellico. Il rastrellamento del Quadraro determinò dapprima la cattura di circa 2.000 uomini compresi tra i 15 e i 55 anni e poi la deportazione di 947 persone.
Era il 17 Aprile di 76 anni fa quando poco meno di 1000 uomini del Quadraro dai 16 ai 60 anni furono rastrellati e dopo un lungo peregrinare furono portati in Germania nei campi di concentramento come schiavi di Hitler.
Il secondo rastrellamento più grande della città di Roma ci fa capire non solo il valore strategico del Quadraro per rifornire il fronte da parte dei tedeschi ma anche il forte valore popolare della Resistenza per il quale il quartiere è stato insignito della Medaglia d'Oro al Valore Civile.
Fu proprio il console tedesco Moellhausen che nelle sue memorie spiegò il chiaro intento politico di reprimere quel Nido di Vespe, quella Borgata Ribelle che era il Quadraro.