La targa toponomastica che porta il suo nome è stata ancora distrutta. Il comitato provinciale dell'ANPI di Roma condanna il gesto. Valerio Verbano, militante comunista, raccoglieva informazioni sul neofascismo romano formando un dettagliato dossier che in seguito fu sequestrato dalle forze dell'ordine in una perquisizione e poi misteriosamente scomparve. Il 22 febbraio 1980 fu assassinato da tre fascisti rimasti ignoti che si erano introdotti nella sua abitazione, dopo aver immobilizzato i genitori. Le complesse vicende giudiziarie che ne seguirono non riuscirono ad individuare i responsabili né il chiaro movente, anche se la matrice neofascista dell'omicidio è acclarata.
La targa toponomastica che porta il suo nome è stata ancora distrutta. Il comitato provinciale dell'ANPI di Roma condanna il gesto. Valerio Verbano, militante comunista, raccoglieva informazioni sul neofascismo romano formando un dettagliato dossier che in seguito fu sequestrato dalle forze dell'ordine in una perquisizione e poi misteriosamente scomparve. Il 22 febbraio 1980 fu assassinato da tre fascisti rimasti ignoti che si erano introdotti nella sua abitazione, dopo aver immobilizzato i genitori. Le complesse vicende giudiziarie che ne seguirono non riuscirono ad individuare i responsabili né il chiaro movente, anche se la matrice neofascista dell'omicidio è acclarata.