L'ANPI - Comitato provinciale di Roma – nella sua riunione del 17.10.2023 impegna gli organismi esecutivi a lavorare urgentemente alla organizzazione di una manifestazione da tenersi a Roma per la pace subito in Palestina ed Israele; impegnando le sezioni alla realizzazione di altrettante iniziative territoriali. Gli attacchi terroristici di Hamas, che non va confusa con il popolo palestinese, contro i civili israeliani sono crimini contro l'umanità, dimostrano fanatismo e sprezzo di vite innocenti, confermano che Hamas non vuole la pace, quanto la distruzione di Israele. La risposta dell'attuale governo di Israele va invece ben oltre la propria difesa e, con il blocco di Gaza e dei rifornimenti umanitari, quali cibo, acqua e medicinali, si annuncia, e già si realizza con oltre 1 milione di sfollati e oltre 2mila morti sotto i bombardamenti, come una vera e propria punizione collettiva nei confronti di tutto il popolo palestinese, profilandosi dunque come un crimine di guerra.
La prima vittima della guerra è l'informazione, e questo conflitto non fa differenza. E' diritto costituzionale degli italiani essere liberamente informati e manifestare liberamente il proprio pensiero, anche sugli organi di informazione, pubblici e privati.
E' necessario, col concorso delle Associazioni della società civile italiana, dalle più rappresentative alle più piccole, far sentire molto forte, anche al governo italiano e alle istituzioni internazionali a cominciare dall'Unione europea, la voce e la volontà di pace del popolo italiano, per un immediato cessate il fuoco, per il rilascio degli ostaggi di Hamas e la liberazione dei prigionieri di Israele senza accuse e senza processo. Occorre riprendere con forza il percorso della pace, prima che la guerra si allarghi con l'intervento militare di altri paesi, dagli USA, che con gli accordi di Abramo hanno già tentato di neutralizzare la questione palestinese, all'IRAN, al Libano ad altri. Un percorso di pace che non potrà prescindere tuttavia dal riconoscimento dei diritti dei palestinesi, a cominciare dal diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese, che potrà realizzarsi pienamente solo con il ritiro di Israele dai territori palestinesi occupati ben 55 anni fa contro ogni dettato della legalità internazionale, per il riconoscimento, anche, di uno Stato di Palestina, libero e sovrano.