Il 25 aprile è la festa della liberazione dell’Italia dal nazifascismo e l’Anpi di Roma la festeggerà in piazza con lo stesso spirito che unì i partigiani nella Resistenza assieme a tutti i cittadini, le associazioni, i partiti, i sindacati e le istituzioni democratiche ed antifasciste, e naturalmente assieme ai partigiani rimasti.
Purtroppo da qualche anno, non solo a Roma, il 25 aprile porta con se strumentalizzazioni che discreditano quella che è ‘la casa di tutti gli antifascisti’, l’ANPI, dando ragione a quanti si scordano che l’antifascismo è scritto nella nostra Costituzione.
L’Anpi di Roma non ha impedito e non impedirà a nessun rappresentante delle formazioni che hanno partecipato alla liberazione, di partecipare anche quest’anno al corteo che confluirà a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana.
In una riunione che si è tenuta nei giorni scorsi presso la Casa della memoria e della Storia, sede non solo dell’Anpi ma anche delle altre associazioni partigiane e della deportazione, riunione a cui sono stati invitati partiti e sindacati, associazioni e una rappresentanza di movimenti, l’Anpi di Roma ha ribadito con chiarezza e fermezza che non sarà consentito a nessuno di partecipare alla ricorrenza portando temi diversi da quelli che il 25 aprile rappresenta.
Purtroppo a quella riunione ci sono state importanti assenze, come quella di una rappresentanza del Partito Democratico, e anche per questo non si comprendono le ragioni con le quali qualcuno in questi giorni ha diffuso informazioni false, diffamatorie nei confronti dell’Associazione dei Partigiani, ovvero che i rappresentanti della Brigata Ebraica o di altre associazioni non siano stati invitati alla riunione, o peggio, che la loro presenza il 25 aprile non sia gradita.
L’Anpi di Roma non consentirà alcuna strumentalizzazione e chiede a tutti i partecipanti il pieno rispetto delle rappresentanze di coloro che hanno partecipato alla liberazione del nostro paese dai nazisti e dai fascisti. Nel far questo però, richiamiamo ancora una volta alla responsabilità tutta la società civile, i partiti e le istituzioni, affinché il 25 aprile possa continuare ad essere la festa di tutti.
Roma, 4 aprile 2015