Riceviamo dal presidente della Associazione Nazionale della Comunità Italo-Somala (ANCIS), Mauro Caruso, e volentieri pubblichiamo:
Italo-somali: una minoranza che l'Italia vuole ignorare. Le tristi conseguenze della politica italiana coloniale e post-coloniale.
Giorgio Marincola (Partigiani di origine italo-somala) ci lascia in eredità i suoi ideali per i quali ha sacrificato la sua giovane vita: uguaglianza e libertà dei popoli per la democrazia.
La democrazia sognata da Giorgio viene tradita in tempi non sospetti dallo stato italiano complice dei crimini perpetuati nei confronti degli italiani ius sanguini, gli italo somali.
In un certificato biotipologico redatto su un documento ufficiale del Consolato Italiano a Mogadiscio (vedi sotto), si dichiara che il bambino appartiene alla "razza Afro europea", ma in quel periodo di africani in Somalia c’erano solo i somali e gli europei che erano gli italiani. Questi ultimi vantavano un mandato AFIS, Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia, mandato con il quale l’italia farà parte degli stati membri permanenti delle Nazioni Unite.
Come si può immaginare con questi certificati biotipologici noi siamo diventati APOLIDI e la nostra odissea ha inizio con la deportazione di un centinaio di bambine e bambini.
Lo stato italiano ha perpetrato un vero crimine umanitario.
Il dibattito sulla convivenza multiculturale ha coinvolto come tutti sanno - da anni anche l’Italia. Quanto il nostro paese sia per certi versi impreparato a gestire il disappunto, la insoddisfazione e la conflittualità sociali è dato piuttosto noto. Ma, mentre ci si adopera giustamente alla elaborazione di politiche multiculturali e di integrazione per quanto riguarda gli immigrati, si continua ad ignorare una presenza numericamente esigua ma moralmente e storicamente ingombrante rappresentata dagli italo-somali, cittadini italiani di serie C. Pare che l’Italia non voglia ancora fare i conti con un suo passato relativamente recente che non si è esaurito con la colonizzazione del Corno d’Africa e con il fascismo: non si può, infatti, mantenere nell’oblio l’esperienza legata all’Amministrazione Fiduciaria affidata all’Italia dalle Nazioni Unite dal 1950 al 1960.
La democrazia sognata da Giorgio viene tradita in tempi non sospetti dallo stato italiano complice dei crimini perpetuati nei confronti degli italiani ius sanguini, gli italo somali.
In un certificato biotipologico redatto su un documento ufficiale del Consolato Italiano a Mogadiscio (vedi sotto), si dichiara che il bambino appartiene alla "razza Afro europea", ma in quel periodo di africani in Somalia c’erano solo i somali e gli europei che erano gli italiani. Questi ultimi vantavano un mandato AFIS, Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia, mandato con il quale l’italia farà parte degli stati membri permanenti delle Nazioni Unite.
Come si può immaginare con questi certificati biotipologici noi siamo diventati APOLIDI e la nostra odissea ha inizio con la deportazione di un centinaio di bambine e bambini.
Lo stato italiano ha perpetrato un vero crimine umanitario.
Il dibattito sulla convivenza multiculturale ha coinvolto come tutti sanno - da anni anche l’Italia. Quanto il nostro paese sia per certi versi impreparato a gestire il disappunto, la insoddisfazione e la conflittualità sociali è dato piuttosto noto. Ma, mentre ci si adopera giustamente alla elaborazione di politiche multiculturali e di integrazione per quanto riguarda gli immigrati, si continua ad ignorare una presenza numericamente esigua ma moralmente e storicamente ingombrante rappresentata dagli italo-somali, cittadini italiani di serie C. Pare che l’Italia non voglia ancora fare i conti con un suo passato relativamente recente che non si è esaurito con la colonizzazione del Corno d’Africa e con il fascismo: non si può, infatti, mantenere nell’oblio l’esperienza legata all’Amministrazione Fiduciaria affidata all’Italia dalle Nazioni Unite dal 1950 al 1960.
Si riportano 3 documenti del Consolato Generale d'Italia - Mogadiscio, anno 1964