«Dedichiamo quel sacrario ai partigiani» Via al processo contro il sindaco di Affile per il mausoleo a Graziani. La proposta dell`Anpi
di Fabrizio Peronaci
Antifascismo fanatico? No, il nostro è rispetto della memoria e della storia, che ha condannato chi combatté al fianco dei nazisti, contro i soldati italiani. Oggi è un giorno importante e...» Davanti al tribunale di Tivoli, dove è iniziato il processo sul caso del mausoleo di Affile dedicato a Rodolfo Graziani, ministro della Guerra nella repubblica-fantoccio di Salò, il presidente dell`Anpi è sollevato. Ma si ferma, esita...
Vuole essere certo che la sua non venga scambiata per una provocazione. Ernesto Nassi sorride, conclude la frase: «...E vorrei fare una proposta concreta: il mausoleo dedichiamolo ai partigiani della Valle dell’Aniene e alle migliaia di martiri del colonialismo in Libia, Somalia, Etiopia. Non ci sarebbero spese aggiuntive - insiste Nassi, 74 anni, pensionato postelegrafonico, figlio di un combattente nelle formazioni di Giustizia e Libertà - basta decidere, per così dire, un cambio di destinazione: quello stesso manufatto venga utilizzato per ricordare le vere vittime».
Nel giorno dedicato alle schermaglie legali, insomma, l`Anpi rilancia. Ieri mattina a Tivoli, alla prima udienza del processo per apologia del fascismo e vilipendio della Costituzione, oltre al sindaco del piccolo comune in provincia di Roma, Ercole Viri, c`erano i rappresentanti dell`Anpi dai quali è partita la denuncia e quelli di centri tristemente famosi come Stazzema e Marzabotto, medaglie d`oro al valor militare, che hanno chiesto di potersi costituire parte civile. E’ un processo-simbolo, che interpella i valori della Resistenza e la necessità di custodirne la memoria, ma anche un procedimento concreto, mirato a circoscrivere fatti e responsabilità.
L`udienza è durata pochi minuti: il giudice, preso atto della richiesta dell`avvocato difensore, ha disposto il rito abbreviato, che si terrà il 12 febbraio 2016. In quella sede, oltre 70 anni dopo, sarà deciso se un mausoleo a Graziani rappresenti un «oltraggio» (come tale perseguibile) o, al contrario, è chi vi si oppone a cadere nell`errore del «fanatismo», in un`epoca in cui «l`antifascismo militante è archiviato», come ha scritto giorni fa il Secolo d`Italia. Lui, il partigiano Nassi, ci crede: «Chiedere il rito abbreviato solitamente corrisponde a un`ammissione di colpa. Otterremo giustizia, finalmente, per le migliaia di morti partigiani e nelle invasioni coloniali».
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