"UN RAGAZZO CHIAMATO
ANZIO"mercoledì 6
marzo 2013 alla Casa della
Memoria e della Storia in via
San Francesco di Sales , 5 - Roma (Trastevere)
- ore 16,30 - Proiezione del film
"Tombolo, paradiso nero", regia di
Giorgio Ferroni - anno 1947, durata 95 minuti.
- ore 18 - presentazione del
libro "Un ragazzo chiamato Anzio" Sulle memorie autobiografiche di
Alfredo Rinaldi, artista e fotografo di Anzio.
Ne parleranno:
Mario Avagliano , giornalista, storico e vicepresidente dell'Anpi Roma
Roberto Geminiani, giornalista accreditato presso uff stampa Gabinetto Ministro Difesa, Stato Maggiore Marina e Protezione Civile Nazionale.
Saranno presenti gli autori Carla Guidi ed Alfredo Rinaldi.
Mario Avagliano , giornalista, storico e vicepresidente dell'Anpi Roma
Roberto Geminiani, giornalista accreditato presso uff stampa Gabinetto Ministro Difesa, Stato Maggiore Marina e Protezione Civile Nazionale.
Saranno presenti gli autori Carla Guidi ed Alfredo Rinaldi.
L’opera è stata scritta dalla giornalista
Carla Guidi, in forma di diario autobiografico di Alfredo Rinaldi, artista
fotografo, nato nel 1928 ad Anzio. Narra della sua vita di ragazzo, prima ad
Anzio e poi, dopo lo sfollamento con la famiglia a Roma, della sua avventura
con l'esercito americano, che Alfredo decise di raggiungere dopo aver
attraversato il fronte a piedi, e con grave rischio, con in mente l'immagine di
un popolo ideale che aveva conosciuto solo attraverso il cinema. Con loro
partecipa quindi a tutta la Campagna di Liberazione dell'Italia, vive le sue
prime esperienze di guerra ma anche i suoi primi amori e le sue prime
disillusioni, conoscendo in prima persona, come giovane adulto, il Campo di
Calabrone ed i traffici che qui si consumavano.
Alfredo impara anche molto bene la lingua, a
guidare e riparare le jeep ed i grandi GMC, rimane in Italia quando i suoi
amici americani partono per la Francia, ma rimane alle dipendenze dell’
American Graves Registration Services dall’ottobre del 1945 fino alla completa
costruzione e sistemazione del Cimitero Americano di Nettuno, aiutando a
recuperare le salme sparse su tutto il territorio circostante, come interprete
delle testimonianze dei contadini locali. Il libro sottolinea in vari modi, quanto la cultura americana, in particolare quella del cinema, abbia influenzato, nel bene e nel male, l'immaginario di un'intera generazione. Alfredo oggi è tra i promotori ed è stato tra i fondatori del Museo dello Sbarco di Anzio, inaugurato in occasione del 50° anniversario e collocato in una delle sale della seicentesca Villa Adele. [www.sbarcodianzio.it]