Lettera delle Associazioni della Resistenza e della Guerra di Liberazione al Prefetto e al Questore di Roma Capitale
No alla manifestazione di Azione Frontale
del 10 febbraio 2017
Al sig. Prefetto di Roma Capitale
Al sig. Questore di Roma
Roma, 8 Febbraio 2017
Oggetto: Manifestazione Azione Frontale
Illustre Sig. Prefetto,
Illustre Sig. Questore,
ci rivolgiamo alle Vostre personalità a nome dell’ A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) con gli ex deportati nei campi di sterminio nazisti (A.N.E.D.), i perseguitati politici italiani antifascisti (A.N.P.P.I.A.) e la Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane (F.I.A.P.), e l'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (ANPC), per rappresentare la preoccupazione dei nostri comitati cittadini e provinciali in merito ai recenti fatti di intolleranza e propaganda di idee fasciste e xenofobe che stanno investendo la Capitale con sempre maggiore veemenza.
In particolare, è stata annunciata una manifestazione per il giorno 10 febbraio pv, in occasione della giornata del ricordo, programmata dal gruppo - che si dichiara neofascista - "Azione Frontale " nel Municipio VI, con un volantino che inneggia a "tutte le vittime delle stragi" che i Partigiani avrebbero commesso nel nostro paese, prendendo a pretesto una vicenda accaduta a Savona per infangare tutta la Resistenza e la Guerra di Liberazione.
Tale dimostrazione non può essere autorizzata da una Repubblica Democratica quale la nostra, dato che il documento di Azione Frontale, al fine di stravolgere la storia, programma il deliberato vilipendio al Corpo Volontari per la Libertà, medaglia d'oro al valor militare conferita alla bandiera, regolarmente inquadrato nelle Forze Armate italiane con legge del 21.3.1958 n. 285.
Questo episodio vorrebbe trasferire su di un piano ideologico e di ricostruzione storica un clima di crescenti provocazioni che hanno già portato recentemente a diversi gravi fatti, quali la distruzione della lapide in memoria del deputato Giacomo Matteotti, tra i simboli della violenza del regime; il pestaggio subito da un giovane volontario di una Onlus operante ad Ostia in favore di immigrati e prostitute; l'annullamento di un concerto regolarmente programmato per le minacce ricevute dal cantante ad opera della medesima associazione.
Il tutto mentre il recente rapporto dei servizi di sicurezza alle camere - pubblicato per stralci sui quotidiani - riferisce dei movimenti dell'ultradestra in crescita di consensi, grazie all'uso strumentale di una propaganda sempre più aggressiva, caratterizzata da toni razzisti e di recupero dell'esperienza della passata dittatura.
Il monito alla severa e permanente vigilanza antifascista ci viene proprio dalla storia del nostro paese che questi gesti vogliono offendere. Vigilanza necessaria fin dal primo manifestarsi di tali fenomeni. Tale monito ci viene anche dall'Europa, dove troppi paesi soffrono ormai la presenza aggressiva di partiti razzisti e neofascisti.
Chiediamo pertanto una presa di posizione ferma e decisa delle Vostre autorità, nel rispetto di tutte le violenze subite dalla popolazione italiana nel corso della dittatura, in applicazione delle leggi Scelba n. 654 del 1952 e Mancino n. 205 del 1993, nel rispetto della Costituzione nata dalla Resistenza, di non autorizzazione e divieto della detta dimostrazione del 10 febbraio pv a Roma nel VI° municipio, perché contraria a tutti i valori fondanti della Repubblica italiana, della Resistenza e della Guerra di Liberazione, offesa ai martiri e ai caduti per la libertà del paese dalla tirannide.
Fabrizio De Sanctis, presidente ANPI Roma
Maurizio Ascoli, presidente ANED Roma
Claudio Fano, ANPPIA Roma
Italo Pattarini, FIAP Roma Lazio
Giovanni Bianchi, presidente nazionale ANPC
Giovanni Bianchi, presidente nazionale ANPC