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Ordine del Giorno sul prossimo 25 aprile

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OdG sul prossimo 25 aprile approvato all'unanimità dal Comitato Direttivo Provinciale di Roma il 25 febbraio 2017


Il comitato provinciale di Roma dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, nella riunione del 25 febbraio 2017, pone l’esigenza di un allarme all’opinione pubblica e alle istituzioni per il manifestarsi di un aggressivo attivismo, di tipo squadrista, delle frange neofasciste. Proprio nel momento in cui vi sono segnali di una ripresa della partecipazione popolare e della mobilitazione di diversi settori della società civile, si sono infatti manifestati in tutta Italia ed in particolare a Roma negli ultimi tempi, diversi episodi di intolleranza e di aggressione, a simboli dell’antifascismo, a immigrati, a volontari dell'associazionismo, arrivando a volerne velleitariamente impedire le legittime e doverose manifestazioni. A questo si accompagnano segnali di cedimento delle istituzioni, come ad Anzio e Nettuno, con l'omaggio delle amministrazioni al sacrario della X Mas. Il nostro accorato allarme ed il nostro fermo appello è per richiamare tutti alla imprescindibile operosa vigilanza ed anzitutto le istituzioni preposte all'applicazione della Costituzione e delle leggi di sua attuazione quale la n. 645 del 1952- c.d. Scelba - in forza delle quali si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista in Italia quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolgendo la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.  Tali fenomeni devono essere affrontati sul nascere al fine di combattere il più efficacemente e sollecitamente possibile quel pericolo che, in accordo con l'ispirazione antifascista della Costituzione, con la legge si è inteso direttamente ed imperativamente prevenire. A detta applicazione contro la riorganizzazione e la diffusione di idee fondate sulla superiorità o sull'odio nazionale ed etnico la Repubblica è chiamata senza bisogno di alcuna denuncia, d'ufficio. E ne porta altrimenti, con i propri uomini, la piena responsabilità.

L'allarme per la ripresa dei movimenti fascisti e razzisti è in tutta Europa, formazioni di estrema destra guidano governi o sono parte delle coalizioni di governo, o minacciano di prendere il potere con le elezioni in grandi paesi come Francia, Austria, Olanda. Col perdurare irrisolto della grave crisi economica l'Europa pare aver smarrito le comuni radici della Resistenza e della Guerra di Liberazione dal nazifascismo e con esse gli ideali di giustizia sociale e di pace. Essa è attualmente governata dalle necessità di bilancio, squilibrata a favore dei potentati finanziari, priva di sistema parlamentare, con sempre più gravi condizioni sociali in Grecia in Italia in Spagna in Portogallo, ora anche in Francia. Risposte avventuriste ed eversive preconizzano e a volte realizzano nuovi muri, nuovi fili spinati, nuove imponenti operazioni di trasferimento forzato di persone, portano continue nuove minacce alla pace mondiale, già compromessa da continue nuove guerre combattute in tutto il mondo e per affrontare le quali non si esita a sacrificare pezzi più o meno grandi della propria sovranità nazionale e ad aggirare i dettami costituzionali.
Di fronte a questo stato di crisi la risposta è nel lascito della Resistenza, nei principi fondamentali della Costituzione dichiarati immutabili nel 1948 e rinnovati con il voto popolare del 2006 e del 2016. Il comitato direttivo impegna pertanto gli organismi provinciali e le sezioni cittadine e provinciali dell'associazione a dedicare le iniziative per il prossimo 25 aprile all'applicazione integrale dei principi fondamentali della Costituzione, nel 70° anniversario della sua approvazione. Principi conquistati e sanciti dalla Resistenza e dalla Guerra di Liberazione di sovranità popolare, di uguaglianza, di rimozione degli ostacoli all'uguaglianza che impediscono la partecipazione dei lavoratori alla vita del paese, di ripudio della guerra come mezzo di offesa agli altri popoli. Diritti fondamentali a cominciare dal diritto al lavoro, dichiarato dall'art. 4, che è una necessità per la stessa promozione e lo sviluppo di ogni persona umana senza distinzioni di razza di sesso o di religione, condizione di giustizia sociale antitetica al nazifascismo, un diritto tra gli altri che è andato svanendo fino a disperdersi. L'applicazione di questi principi fondamentali e la garanzia dei loro diritti, farebbero già dell'Italia un altro paese, diverso e profondamente migliore dell'attuale, ma ancora da conquistare e realizzare, ripartendo dal concetto che la Resistenza è stata un movimento politico e culturale internazionale.
Il direttivo impegna inoltre tutti gli associati a voler curare le ferite vissute nelle ultime celebrazioni del 25 aprile, promuovendo la partecipazione agli eventi del 25 aprile di tutto il mondo dell'antifascismo e di tutti i partiti, i movimenti, i sindacati, le associazioni che vogliano con noi la realizzazione del quadro costituzionale in un sistema di giustizia sociale, in una giornata caratterizzata dalla libertà di manifestare per tutti gli antifascisti, nel rispetto soprattutto in quel giorno di ogni diversità, in nome della festa per la ritrovata libertà che coinvolse tutto il popolo italiano e della necessità di rinnovare il patto civico per la realizzazione di quella società nel solco della Resistenza e della Costituzione la cui attesa è ormai improcrastinabile.
Il direttivo impegna altresì gli organismi e le sezioni a costruire diversi momenti qualificanti con le scuole e rivolti per il 25 aprile a stimolare la partecipazione popolare, a cominciare da un corteo mattutino che, tralasciando le aree archeologiche, ripercorra i quartieri popolari ove ebbe inizio la Resistenza, dalla Montagnola per arrivare a Porta San Paolo. All'occasione del ricordo della sollevazione della popolazione romana e dei suoi combattenti si aggiungerà quest'anno la richiesta di medaglia d'oro al valore militare per la città, riconoscimento che manca alla capitale e che l'ANPI, assieme alle associazioni dei prigionieri politici del fascismo, dei deportati nei campi di sterminio nazisti, degli internati militari, alla federazione delle associazioni partigiane, al circolo di tradizione orale Gianni Bosio e con il patrocinio scientifico dell'Istituto romano per la storia dal fascismo alla Resistenza, sostiene con grande forza, dopo averne recentemente proposto la domanda nei termini di legge.
Nel quadro della detta partecipazione il direttivo impegna altresì, col necessario generale coinvolgimento delle istituzioni cittadine e regionali, alla realizzazione nel pomeriggio di uno spettacolo teatrale di piazza, rivolto alla cittadinanza con contenuto a tema della Resistenza; e la sera di un momento musicale oltre ad una articolata serie di iniziative in periferia.

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