“ Ma Luisa che cosa credi che stiamo qui a farci pestare come codighe a crepare per che cosa, per dopo no, per quando saremo liberi, e allora verrà il Comunismo e lo faremo noi”
“Io mi chiamo Luisa, sono nata un giorno caldo di Luglio. Appartengo alla 7 Brigata GAP Gianni Garibaldi, con il grado di sottotenente, faccio l’infermiera e la staffetta. Sono stata fatta prigioniera durante un rastrellamento in grande stile fascista. All’alba di questo 22 Giugno del 1944. Mi hanno torturato, picchiato, violentato, messo due volte la corda al collo, non ho mai parlato. Mi sono finta matta e mi hanno internata in manicomio, a San Giovanni in Monte. Sono uscita il 14 Marzo del 1945. Due mesi dopo c’è stata la Liberazione.”
Furono molte le donne italiane che presero parte alla resistenza al nazi-fascismo. Molte le combattenti accanto ai partigiani, altrettante le donne di supporto con il ruolo di staffette o organizzate in gruppi di difesa. Si conta che quasi due milioni di donne fecero parte alla Resistenza. Questo monologo parte dalla storia di una vera partigiana bolognese, sottotenente e medaglia di bronzo, appartenente alla 7ª brigata GAP Gianni Garibaldi il cui racconto è narrato dalla voce di Franca Rame con piccole variazioni della stessa. Si parte da la partigiana Luisa-Franca Rame per evocare le tante partigiane d’Italia, ricostruendo un momento storico di lotta e resistenza e tenendo viva la memoria su un frammento importante di storia mondiale.