Roma, 24 agosto 2017
L’ANPI Provinciale di Roma e l’ARCI di Roma, di fronte agli avvenimenti di questa mattina a Piazza Indipendenza (sgombero forzato di rifugiati e richiedenti asilo tra i quali numerose donne e alla presenza di bambini) esprimono profondo disagio e condanna.
Sabato oltre 400 rifugiati e richiedenti asilo etiopi ed eritrei erano stati allontanati dal palazzo di Via Curtatone, occupato da quattro anni nell’attesa vana che le Istituzioni trovassero soluzioni adeguate. Sgombero che ha provocato evidenti problemi di ordine pubblico. Stamane le forze dell'ordine hanno liberato con la forza Piazza Indipendenza, dove si trovava ancora un gruppo di un centinaio di sgomberati, la maggior parte in attesa di riappropriarsi dei propri averi rimasti nello stabile. Fra loro diverse donne e sotto gli occhi dei bambini rimasti con le famiglie al primo piano dello stabile.
Si tratta in prevalenza di persone provenienti dal Corno d’Africa (zona di guerra perenne dove la Comunità Internazionale appare impotente), con status di rifugiato, sopravvissute a guerre, persecuzioni o torture, in alcuni casi anche con cittadinanza italiana, buttate in strada in condizioni disumane senza una alternativa sostenibile.
L’ANPI Provinciale e l’ARCI di Roma ritengono urgente che le Istituzioni mettano in atto le risposte concrete previste per gli individui titolari di protezione internazionale, le quali si vedono costrette a soluzioni precarie in assenza di un reale intervento dello Stato a protezione dei loro diritti fondamentali.
Sgomberi, manganelli, idranti non possono essere la risposta di uno Stato inadempiente, su cu cui pesa anche la responsabilità storica di guerre e stragi perpetrate in quella zona d’Africa in anni bui.
Le persone che occupavano piazza Indipendenza, quasi tutti rifugiati appunto del Corno d’Africa, come tanti altri rifugiati e richiedenti asilo, sono da tempo abbandonate a se stesse. E sono solo una parte dei tanti costretti a trovare soluzioni abitative di fortuna nelle grandi aree urbane, e che vengono costantemente allontanate con la forza e senza che sia data loro una alternativa. C’è come un vuoto di potere a tutti i livelli istituzionali: invece di dare risposte politiche concrete si delega la forza pubblica.
L’ANPI Provinciale e l’ARCI di Roma richiamano le Istituzioni tutte, ad ogni livello, al dovere primario di salvaguardare i principi costituzionali e di umanità che dovrebbero condizionare ogni atto pubblico.