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Comunicato Stampa: precisazioni del presidente Polcaro e del vicepresidente Nassi sulla presenza della Brigata Ebraica alla manifestazione del 25 aprile a Porta San Paolo

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Comunicato Stampa
ANPI Roma: precisazioni del presidente Polcaro e del vicepresidente Nassi sulla presenza della Brigata Ebraica alla manifestazione del 25 aprile a Porta San Paolo.
Qui sotto a seguire l'intervento della comunità ebraica.

"Il contributo degli ebrei italiani e della Brigata Ebraica alla Resistenza e alla guerra di Liberazione del nostro Paese e anche di Roma fu molto prezioso e importante. Basti pensare a figure come Leone Ginzburg, Emanuele Artom, Franco Cesana, Vittorio Foa, Pino Cavaglione Levi e Marco Moscati. L'Anpi di Roma lo ha sempre evidenziato, ad esempio in occasione del 25 aprile del 2012, sul suo portale storico e con l'organizzazione o la partecipazione a convegni su questa tematica". 
Cosi Vito Francesco Polcaro, presidente del comitato provinciale di Roma dell'Anpi, replica alle critiche sul mancato intervento di un rappresentante della comunità ebraica al comizio del 25 aprile. 
"Il programma della manifestazione non prevedeva l'intervento della Brigata Ebraica e di fronte alle numerose richieste da parte di varie associazioni, siamo stati costretti a dire a tutti di no, senza eccezioni. Ci preme in ogni modo sottolineare la nostra condanna più decisa nei confronti di quelle poche persone che hanno contestato gli ebrei presenti nel corteo, considerando il loro atteggiamento non solo inaccettabile ma anche avente carattere razzista. Tale episodio isolato, peò, non può oscurare la straordinaria partecipazione popolare, democratica e colorata alla manifestazione di Roma, che dimostra che il 25 aprile e' tutt'altro che morto".
Vito Francesco Polcaro, Presidente del Comitato Provinciale ANPI di Roma.

"La giornata del 25 aprile di Roma è stata bella e partecipata con musica, canti e tanti giovani, purtroppo offuscata da una incresciosa, ed errata posizione assunta da parte nostra nei confronti dei rappresentanti della “Brigata Ebraica” - ai quali non è stato consentito di intervenire dal palco a Porta San Paolo - che, è bene ricordare ai non informati, ha combattuto in Italia per liberarci dal fascismo e dal nazismo" Ha dichiarato Ernesto Nassi, vicepresidente dell'Anpi di Roma. 
"Una posizione, forse, dettata dalla preoccupazione di eventuali contestazioni che, causate da ignoranza storica, sarebbero state decisamente fuori luogo. Riteniamo necessario ricordare che il 25 aprile è la festa di tutti coloro che hanno combattuto contro il nazifascismo, di chi si riconosce nell'antifascismo e nel solco della spinta ideale dei partigiani italiani. Spinta che è stata, oltre l’idealità che la contraddistinse, la ricerca della unità delle forze antifasciste, per combattere e vincere contro i nazifascisti, senza esclusione alcuna, e la “Brigata Ebraica” è a pieno titolo facente parte della nostra storia che ha visto uniti partigiani, soldati Alleati, soldati ebrei della “Brigata Ebraica” e popolazione italiana, contro chi voleva instaurare un regime di sottomissione, frutto di un pensiero unico. 
Ci auguriamo che dal prossimo 25 aprile, i rappresentanti della “Brigata Ebraica” marcino nel corteo, come sempre, a fianco dell’ANPI e delle associazioni della Resistenza, dei perseguitati politici dal fascismo, della deportazione civile e militare, delle vittime del nazifascismo, ricordando anche Roma, città Medaglia d’Oro per la Guerra di Liberazione dal nazifascismo e per la “Repubblica Romana”, dove hanno combattuto ebrei, atei e cattolici a fianco dei resistenti, accorsi da tutta Italia e dall’Europa per la Repubblica e coloro che nel 1943-45, sono accorsi per liberarci dal nazifascismo. 
L’associazione che rappresenta i partigiani e quanti di loro hanno dato la vita per un Paese libero e democratico, non dimenticano i giovani soldati ebrei e i popolani caduti per la nostra libertà, che hanno scritto “due delle più belle pagine”, tra le tante gloriose, del libro che onora la storia d’Italia."
Ernesto Nassi, vicepresidente Anpi Roma
Roma, 28 aprile 2013.

Dal sito della comunità ebraica di Roma:

Parlo a nome dell’Associazione Romana Amici D’Israele.
Ringrazio l’Anpi e in particolare Ernesto Nassi che come ogni anno ci accolgono con affetto a questo importante evento in cui si celebra la Liberazione del nostro paese dal nazifascismo. L’Associazione Romana Amici D’Israele ricorda con orgoglio il contributo dato dalla Brigata Ebraica alla Liberazione dell’Italia.
A parte le decine di migliaia di ebrei arruolatisi volontariamente nell’esercito americano, in quello inglese e in quello neozelandese e che combatterono in tutta Europa, ben 5000 ragazzi ebrei partiti da Tel Aviv, da Gerusalemme, da Degania, da Zichron Yaakov, dalla Giudea e dalla Samaria, da Hebron, da Sfat, da Haifa chiesero ed ottennero di essere arruolati nell’esercito inglese e vennero inquadrati dal primo ministro Winston Churchill nella Brigata Ebraica.
La Brigata Ebraica sbarcò in Puglia a Taranto per contribuire alla liberazione dal nazifascismo. Quei giovani ebrei risalirono l’Italia e combatterono a Cassino, a Roma e in Emilia Romagna dove nel cimitero di Piangipane riposano i loro caduti. Nel marzo del 1945 contribuirono allo sfondamento della linea Gotica nella valle del Senio e liberarono Modena, Ravenna, Bologna, Ferrara. Insieme ai gruppi di combattimento italiani “Friuli” e “Cremona” si resero protagonisti di uno dei pochi assalti frontali con la baionetta di tutto il fronte italiano.
Dopo la guerra si dedicarono all’assistenza degli ebrei italiani, soprattutto dei bambini e degli orfani, e dei pochi sopravvissuti ai campi di sterminio di tutta Europa che arrivavano nel nostro paese e che non potevano credere ai loro occhi vedendo dei giovani soldati ebrei con il Maghen David (la stella di David) appuntata con orgoglio sulle divise.
Quei ragazzi prendevano idealmente e spiritualmente il testimone da quegli Eroici Ebrei che dal 19 aprile al 16 maggio del 1943 tennero testa alle truppe naziste che volevano liquidare il ghetto di Varsavia, contrastando l’esercito, che mai nessuno aveva ancora sconfitto, con pochi fucili e bombe a mano. Quest’anno ricorre il 70° anniversario della Rivolta del Ghetto di Varsavia ed è giusto ricordare in questa occasione l’estremo sacrificio di quelle donne e quegli uomini che contrastarono con ogni mezzo la ferocia nazista.
Chiudo ricordando la frase di Hanoch Bartov, uno di quei valorosi combattenti della Brigata Ebraica: “Non eravamo né santi né nobili cavalieri. Eravamo semplici ragazzi venuti da Israele, capimmo che eravamo lì per gli ebrei perseguitati d’Europa, e che semplicemente dovevamo fare qualcosa per loro”.
Alberto Tancredi, Presidente Associazione romana amici d’Israele

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