Giovedì 26 settembre, alle ore 18, presso la Casa della Memoria e della Storia, l'Anpi di Roma e l'Anei presentano il libro: "UNA GAVETTA PIENA DI FAME. Due anni di lager e di sofferenze raccontati alla piccola Pucci" di LUIGI SALVATORI (Edizione Marlin).
Il libro
Il diario di Luigi Salvatori, scritto durante l'internamento nel Terzo Reich, è una testimonianza nitida e toccante dell'esperienza vissuta dai circa 650.000 italiani rinchiusi nei lager nazisti dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con la qualifica di Internati Militari Italiani (IMl), per aver rifiutato di continuare la guerra al fianco dei tedeschi e di aderire alla Repubblica di Salò. Ritrovato dalla figlia e dal nipote dopo la morte di Salvatori, il diario inizia il 4 dicembre 1944 nel campo di Sandbostel, nella Bassa Sassonia, sotto forma di una Lettera alla figlia Pucci (Liliana), di appena cinque anni. Sono pagine di grande vivezza, in cui l'autore con limpido stile narrativo racconta la guerra e la prigionia, e prosegue con annotazioni pressoché quotidiane dal 23 febbraio fino al 14 settembre 1945, giorno dell'arrivo a Roma. La sua è una cronaca straordinaria dall'interno dei lager sulle condizioni degli IMl e il trattamento subito dai tedeschi, oltre che sulle ragioni della loro scelta. Di eccezionale valore storico la testimonianza sul periodo dell'occupazione italiana in Grecia, caratterizzata da ruberie, facili costumi e violenze efferate da parte dei soldati italiani nei confronti dei ribelli e della popolazione.
Il testo è stato trascritto dal nipote STEFANO MARCI che è presente. Parlano del diario lo storico MARIO AVAGLIANO e il segretario generale dell'Anei STEFANO CACCIALUPI.
Iniziativa a cura di ANPI di Roma e Lazio e ANEI
Il libro
Il diario di Luigi Salvatori, scritto durante l'internamento nel Terzo Reich, è una testimonianza nitida e toccante dell'esperienza vissuta dai circa 650.000 italiani rinchiusi nei lager nazisti dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con la qualifica di Internati Militari Italiani (IMl), per aver rifiutato di continuare la guerra al fianco dei tedeschi e di aderire alla Repubblica di Salò. Ritrovato dalla figlia e dal nipote dopo la morte di Salvatori, il diario inizia il 4 dicembre 1944 nel campo di Sandbostel, nella Bassa Sassonia, sotto forma di una Lettera alla figlia Pucci (Liliana), di appena cinque anni. Sono pagine di grande vivezza, in cui l'autore con limpido stile narrativo racconta la guerra e la prigionia, e prosegue con annotazioni pressoché quotidiane dal 23 febbraio fino al 14 settembre 1945, giorno dell'arrivo a Roma. La sua è una cronaca straordinaria dall'interno dei lager sulle condizioni degli IMl e il trattamento subito dai tedeschi, oltre che sulle ragioni della loro scelta. Di eccezionale valore storico la testimonianza sul periodo dell'occupazione italiana in Grecia, caratterizzata da ruberie, facili costumi e violenze efferate da parte dei soldati italiani nei confronti dei ribelli e della popolazione.
Il testo è stato trascritto dal nipote STEFANO MARCI che è presente. Parlano del diario lo storico MARIO AVAGLIANO e il segretario generale dell'Anei STEFANO CACCIALUPI.
Iniziativa a cura di ANPI di Roma e Lazio e ANEI