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Ettore "Ivan" Saccani, partigiano, ci ha lasciati il 13 luglio

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Ettore Saccani, nato a Campegine  (Reggio Emilia) il 25 maggio 1927. Deceduto a Roma il 13 luglio 2021 all’età di 94 anni. 

Iscritto all’ANPI provinciale di Roma, sezione Musu-Regard del II Municipio. 



Nato in una famiglia antifascista emiliana (figlio di Ugo e Maria Iotti) partecipa, ancora sedicenne, a quella che oggi viene ricordata come la Pastasciutta Antifascista che si tenne a Campegine il 25 luglio 1943, organizzata su iniziativa della Famiglia Cervi, e che vide la mamma Maria tra le numerose donne impegnate a cucinare presso il caseificio del paese. 

L’ingresso nella Resistenza avviene, qualche mese dopo, nell’autunno del 1943, proprio attraverso la diretta conoscenza della Famiglia Cervi, residente a pochi chilometri dalla sua abitazione. 

E’ proprio uno dei fratelli Cervi a fornirgli le istruzioni per la formazione di una squadra di giovani antifascisti disposti a partecipare ad azioni di sabotaggio sul territorio. Solo poche settimane dopo, il 28 dicembre 1943, i sette fratelli Cervi, insieme a Quarto Camurri, furono fucilati dai fascisti al poligono di Reggio Emilia. 

Dopo l’iniziale “arruolamento” ad opera dei Cervi, Ettore all’inizio del maggio 1944 entra a far parte nella 77esima S.A.P. (Squadre di Azione Patriottica), operante nella pianura reggiana, e per alcuni mesi nasconde tale sua attività mantenendo una regolare frequentazione delle scuole superiori nella vicina Reggio Emilia, mantenendo una frequentazione della casa della Famiglia Cervi. 

All’inizio del gennaio del 1945 riesce a sfuggire alla cattura da parte di militi delle Brigate Nere che si recano presso la sua abitazione per arrestarlo, avendo appreso della sua attività di Partigiano.

Pochi giorni dopo, esattamente il 14 gennaio 1945, Ettore sale in montagna e si unisce alla 144esima Brigata Garibaldi, formazione partigiana operante sull’Appennino reggiano, principalmente nell’area tra il fiume Enza e la Strada del Cerreto, assumendo il nome di battaglia di “Ivan”. 

Nella 144esima arriverà a ricoprire, benché ancora diciassettenne, il ruolo di Vice Commissario di Battaglione, che svolgerà fino al giorno alla Liberazione.

Il 25 aprile entra festante a Reggio Emilia insieme ai suoi compagni, superando l’ostacolo degli ultimi cecchini fascisti ancora presenti in città. 

Al termine della guerra di Liberazione, l’istituita commissione  per il riconoscimento delle qualifiche partigiane attribuisce ad Ettore la qualifica di partigiano combattente, riconoscendogli il grado militare corrispondente a quello di sottotenente.  

Nel dopoguerra Ettore si trasferisce a Roma, dove si sposerà, dove nasceranno i suoi figli e dove trascorrerà il resto della sua lunga vita. 


Testimonianza in video alla scuola Guido Reni









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