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Comitato provinciale dell'ANPI di Roma - Ordine del giorno del 7 maggio 2022

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Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Comitato provinciale di Roma

ORDINE DEL GIORNO 7 MAGGIO 2022 

(Approvato con un contrario e due astenuti)



Il 25 aprile 2022, dopo due anni di pandemia, un nuovo imponente corteo antifascista, pacifico, unitario, inclusivo, plurale e di massa ha attraversato i quartieri romani - luoghi, insieme ad altri della provincia, delle battaglie dell’8, 9 e 10 settembre - per approdare a Porta San Paolo, luogo simbolico dell’inizio della Resistenza italiana nel 1943.

Si è trattato ancora una volta, in tutta Italia, di un momento di grande partecipazione popolare in nome degli ideali della Resistenza di pace, libertà, democrazia e giustizia sociale, come lasciatici in eredità in quei principi fondamentali della Costituzione che reclamano completa attuazione.

Il comitato provinciale dell'ANPI di Roma, in questo periodo in cui l’Associazione è stata ed è bersaglio di una  vera e propria campagna di stampa ostile per le sue posizioni contro la guerra, ringrazia tutte le militanti e i militanti che hanno assicurato in tutta la provincia la riuscita di oltre un centinaio di iniziative e la grande manifestazione cittadina romana, oltre alle centinaia di persone che quel giorno hanno chiesto l’iscrizione all’ANPI; in particolare a Porta San Paolo ringrazia per la loro partecipazione e per i loro interventi i partigiani Mario Fiorentini, Mario Di Maio e Iole Mancini, che ha concluso la manifestazione; gli assessori regionale Alessio D’Amato e capitolino Miguel Gotor; le Associazioni degli ex deportati nei campi di sterminio nazisti col presidente Aldo Pavia, dei perseguitati politici italiani dell’antifascismo col presidente Paolo De Zorzi, delle Famiglie Italiane dei Martiri col presidente nazionale Francesco Albertelli,  dei partigiani cristiani con la vice presidente nazionale Silvia Costa, degli Internati militari, dei Combattenti volontari antifascisti di Spagna, dei Volontari e reduci garibaldini, che sono state - ancora una volta - con noi; gli interventi di Michele Azzola segretario generale della CGIL, che ha parlato anche in nome di CISL e UIL, di Claudio Graziano dell’ARCI, di Giuseppe De Marzo di Libera, di Federica Aglaja Teodori di Emergency, di Mario Colamarino del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, di Alessandro Marconi dei Friday for future, di Vincenzo Vita per Articolo 21 e Rete #Nobavaglio. Sono inoltre state presenti molte altre associazioni, tra cui vogliamo ricordare le ACLI, la cui presidente Lidia Borzì non ha potuto essere presente per un impedimento e tutti i partiti e le associazioni che partecipano al tavolo cittadino.

Nel nostro intervento abbiamo sottolineato l’importanza e l’urgenza delle proposte unitarie contro fascismo, mafie e diseguaglianze, di cui alla piattaforma comune dell’assemblea cittadina dello scorso 5 febbraio tenutasi a Porta San Paolo e che sono state condivise con l’ANPI da AICVAS, ANED, ANEI, ANFIM, ANPC, ANPPIA, ANVRG, FIAP, CGIL Roma e Lazio, CISL Roma e Rieti, UIL Lazio, LINK, Rete degli Studenti Medi, UDS, UDU, ARCI, Libera, Casa Internazionale delle Donne, Circolo Gianni Bosio, Circolo Mario Mieli, Fridays for Future, Rete dei Numeri Pari, Rete NoBavaglio, UDI Roma, Art.1, Movimento 5 Stelle Roma, PCI, PD Roma, Pop Idee in movimento, Possibile, PRC Roma, Progetto Enea, Roma Futura, Sinistra Civica Ecologista, Sinistra Italiana.

Immancabile, a poche ore dal 25 aprile, è rigurgitata la voce dei fascisti, che hanno affisso dei manifesti con l’immagine di Mussolini all’entrata della Casa della Memoria e della Storia. Facciamo notare che questa volta si sono firmati e sollecitiamo le Autorità alla rapida individuazione e punizione dei responsabili.

Ogni nostra iniziativa parlerà di pace e molte sono le iniziative che oggi promuoviamo, a cominciare da una nuova manifestazione il 21 maggio alle ore 17, in concomitanza con la ricorrenza dell’inizio del massacro di Debre Libanos, quando ci ritroveremo ad Affile, al mausoleo eretto in quella cittadina al massacratore di Libia ed Etiopia Rodolfo Graziani, perché quell’obbrobrio sia finalmente demolito. Alla manifestazione parteciperà il nostro presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo e delegazioni delle ANPI provinciali del Lazio, la comunità etiope col coinvolgimento dell’Associazione dei Patrioti etiopi, organizzata in collaborazione del circolo Gianni Bosio ed il suo presidente prof. Alessandro Portelli, alla manifestazione prenderà parte il grande saggista ed esperto di storia etiopica Sandro Triulzi.

Si rende inoltre necessaria una prossima riunione cittadina antifascista, per formalizzare le nostre richieste di sgombero di tutte le occupazioni fasciste a Roma e ad Ostia; per la regolamentazione pubblica ed il divieto dell’accesso ai luoghi e ai locali pubblici di tutte quelle organizzazioni che non si riconoscono nei principi della Costituzione antifascista. 

Il comitato provinciale impegna inoltre i propri organismi a lanciare un appello unitario alle Istituzioni per impedire l’annunciato corteo nazionale di Casapound del prossimo 28 maggio, che si terrebbe in coincidenza con il 48mo della strage di Brescia, un’offesa per tutto il paese ed un’onta per Roma, città medaglia d’Oro della Resistenza, promuovendo fin d’ora un presidio cittadino antifascista a piazza dell'Esquilino il prossimo 28 maggio, per lo scioglimento delle organizzazioni fasciste e in memoria delle vittime del terrorismo nero del secondo dopoguerra, invitando alla partecipazione un rappresentante dell'Associazione Familiari Caduti Strage di Piazza Loggia.

Rivolgendoci a tutte le Associazioni dell’antifascismo, della Resistenza e della Guerra di Liberazione, alle Istituzioni ed alle assemblee elettive, ai partiti, i movimenti, i sindacati dei lavoratori e le associazioni della società civile, legando nelle nostre iniziative le celebrazioni del 2 giugno in continuità col 25 aprile, vogliamo promuovere le celebrazioni del prossimo 4 giugno, 78mo della Liberazione di Roma, organizzando un corteo che prenda le mosse da Porta San Paolo; faccia tappa rendendo omaggio al cimitero del Commonwealth e al cimitero acattolico di Via Caio Cestio; per giungere a piazza Testaccio per una vera e propria festa popolare con i partigiani e le partigiane romane, con musica e interventi commemorativi e programmatici.

Certamente le ragioni della pace hanno attraversato e attraversano tutte le celebrazioni e non possiamo non sottolineare che le stesse ragioni si stanno rafforzando e sono destinate a farsi sempre più largo. Lo stesso invio di armi all’Ucraina aggredita dalla Russia, contro cui si è espressa la nostra Associazione fin dall’inizio e nel suo congresso nazionale del 24-27 marzo scorso, si conferma un errore e rientra nel fenomeno di corsa agli armamenti in Europa che rischia di essere prodromo di una nuova guerra mondiale, di cui si parla ormai come di una possibile eventualità da parte dei massimi dirigenti del pianeta, dal ministro degli esteri russo a quello cinese, dal presidente USA Biden, che ha chiesto sanzioni o terza guerra mondiale, al premier britannico che ha autorizzato gli ucraini a colpire il territorio russo con gli armamenti inglesi, fino a quei commentatori italiani che con poca lucidità sono ad invocarla.

Eppure le ragioni della pace sono destinate a rafforzarsi, non solo nell’opinione pubblica, contraria alla guerra ed al coinvolgimento dell’Italia secondo tutti i sondaggi pubblicati; non solo con le potenti parole di Papa Francesco e del mondo cattolico, da Avvenire a Civiltà Cattolica, alle Acli; ora anche il Presidente della Repubblica Mattarella, a Strasburgo, ha ammonito che la guerra divora tutto, che è necessaria distensione per arrivare ad una nuova Helsinky, quando tutti i paesi europei concordarono un sistema di sicurezza per tutti i suoi popoli, come da settimane sta chiedendo l’ANPI, e non ad una nuova Yalta, che divise il mondo in blocchi.

Anche il presidente Mattarella è improvvisamente scomparso dalle prime pagine di quasi tutti i giornali, risucchiato da una informazione generalmente a senso unico, “di guerra”, in cui ogni voce dissonante è minimizzata, oscurata, aggredita o ridicolizzata e vilipesa.

Eppure contro la guerra si stanno sostanzialmente esprimendo tutti i sindacati italiani, lo stesso mondo delle imprese e numerosissimi analisti e responsabili militari.

Prima di tutto per la stessa salvezza del popolo ucraino è necessario rilanciare la mobilitazione per la pace, in modo dialogante ma fermo, in ogni città ed in ogni quartiere, perché è ormai in gioco la pace mondiale all’epoca delle armi nucleari e con essa la stessa sopravvivenza del genere umano.

All’informazione con l’elmetto si accompagna una nuova economia con l’elmetto, caratterizzata dall’impiego di cifre ingentissime, fino al 2 per cento del PIL, per il riarmo dei paesi europei, mentre dopo due anni di pandemia ci saremmo attesi e continuiamo a chiedere aumenti consistenti di spesa per la salute, per il lavoro, per l’istruzione. Nel mentre regioni come l’Emilia Romagna, l’Umbria, le Marche, la Calabria sono già in gravissima crisi ed il paese è investito da una nuova ondata inflazionistica che ha già riassorbito tutti gli aumenti dei rinnovi contrattuali di milioni di lavoratori, pur lungamente attesi, aggredendo stipendi e salari di tutti i nostri concittadini.

In questa fase, in cui l’aggravarsi della crisi internazionale ed economica sta favorendo l’ascesa di quei partiti che non riescono a definirsi antifascisti e che premono per lo stravolgimento e il definitivo accantonamento della Costituzione, il comitato provinciale indica a tutte le sezioni la necessità di rilanciare una forte campagna di tesseramento all’ANPI,  organizzando ovunque, attorno al 2 giugno quale giornata nazionale del tesseramento e comunque prima dell'estate, le assemblee annuali generali degli iscritti, secondo un calendario da concordare con la presidenza provinciale, che siano di dibattito, di confronto, di fiducia, di festa e di impegno.

VIVA LA RESISTENZA!

Roma, 7 maggio 2022


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