Si avvicina il 25 aprile e anche quest’anno, come sempre, un grande corteo attraverserà i luoghi simbolo della Resistenza romana per arrivare a Porta San Paolo dove si alterneranno sul palco giovani, donne e uomini del mondo del lavoro, dello studio, del volontariato, in un collegamento ideale e forte con le partigiane e i partigiani, le associazioni della Resistenza.
Un corteo e un palco che parleranno di PACE. Parola poco usata in questo periodo storico caratterizzato da una cinquantina di conflitti ad alta intensità, e una miriade di altri a media e bassa intensità, sparsi ovunque nel mondo. La guerra mondiale a pezzi di cui parla da anni Papa Bergoglio. “Cessate il fuoco, ovunque” non è quindi solo uno slogan ma l’esatta rappresentazione dell’articolo 11 della Costituzione: l’Italia ripudia la guerra. Costituzione ignorata, devastata, da un governo che intende cambiarla, snaturarla, attraverso riforme quali quelle del "premierato" e dell’autonomia differenziata, e con mille atti quotidiani, leggi, decreti che impoveriscono i diritti di uguaglianza, libertà di pensiero e di manifestazione.In Europa si vota per l’aumento delle risorse destinate agli armamenti, e la maggioranza nel parlamento italiano è d’accordo, in un’escalation terribile di rovine e di morte. Un’Europa in cui un governo illiberale tiene in carcere ed espone in catene una giovane donna senza che ancora le sia stato notificato il capo di imputazione, e il cui papà Roberto Salis, sarà con noi sul palco di Porta San Paolo.
La nostra piazza plurale, inclusiva, sarà popolata di famiglie, di giovani e di anziani, democratici, antifascisti, che vogliono continuare a sperare in un’Italia del buon lavoro, del salario dignitoso, di diritti civili per tutti, insieme per poter costruire l’oggi e il domani, per una vita dignitosa, per la libertà e per la pace.
Tantissime bandiere in piazza, soprattutto quelle della pace. Le bandiere della nostra Costituzione antifascista.
Marina Pierlorenzi
Presidente dell'ANPI Provinciale di Roma